Il progetto SAI di Avetrana, avviato nel 2017 e con una capienza di 70 posti, è nato con l’obiettivo di creare un modello di accoglienza diffusa che fosse pienamente integrato nella vita della comunità. Avetrana, cittadina caratterizzata da un forte senso di identità e da una tradizione di solidarietà, ha accolto questa sfida trasformandola in un’occasione per rafforzare i legami sociali e valorizzare il territorio.
La filosofia che guida il progetto è chiara: l’accoglienza non può ridursi a un tetto o a un sostegno materiale, ma deve diventare un’esperienza di crescita collettiva. Per questo i beneficiari non sono ospitati in grandi centri, ma in appartamenti diffusi, inseriti nel cuore del tessuto urbano. Questo modello consente loro di vivere accanto ai cittadini, di frequentare le stesse scuole e negozi, di partecipare alle stesse feste e di condividere spazi pubblici. La quotidianità diventa così il terreno più…
Una delle iniziative più simboliche del progetto è stata la Giornata della Gentilezza, durante la quale beneficiari, studenti e anziani del paese hanno colorato insieme le panchine cittadine, trasformandole in veri e propri messaggi visivi di accoglienza e convivenza. Non un gesto isolato, ma il segno concreto di una comunità che sa rigenerarsi e abbellire i propri spazi con la forza della collaborazione.
Lo sport ha rappresentato un altro linguaggio universale per favorire l’incontro. Con il torneo “Un gol per l’integrazione”, ragazzi italiani e migranti hanno formato squadre miste, giocando fianco a fianco e dimostrando che sul campo da gioco contano solo la passione e il rispetto reciproco. Gli spalti, pieni di famiglie e cittadini, hanno reso l’iniziativa una vera festa collettiva, capace di unire oltre le differenze.
La dimensione culturale è stata valorizzata con particolare intensità. Il Sum Sum Festival ha portato nelle piazze cinema, musica e teatro, dando voce a temi interculturali e trasformando la città in un palcoscenico aperto a tutti. Con la rassegna “SAI… che film?”, i beneficiari hanno avuto la possibilità di raccontarsi attraverso immagini e narrazioni, mostrando le proprie esperienze e creando un ponte emotivo con la comunità locale. L’evento “To be SAI” ha rappresentato un ulteriore momento di protagon…
La cura del territorio è stata un altro ambito di azione importante. Con l’iniziativa “Operazione Spiagge Pulite”, cittadini e beneficiari hanno collaborato fianco a fianco per restituire bellezza alle aree costiere. Una scelta che non solo ha contribuito a migliorare l’ambiente, ma ha lanciato un messaggio forte: prendersi cura di un luogo significa sentirlo proprio, e questo vale sia per chi è nato ad Avetrana sia per chi vi è arrivato da lontano.
Il progetto lavora inoltre sul piano individuale per accompagnare i beneficiari verso l’autonomia. L’équipe multidisciplinare – composta da operatori sociali, educatori, mediatori culturali, psicologi e assistenti sociali – costruisce percorsi personalizzati, che comprendono lo studio della lingua italiana, l’orientamento ai servizi, il sostegno sanitario e psicologico, la formazione e l’inserimento lavorativo. Ogni percorso è calibrato sui bisogni e sulle potenzialità di ciascuno, con l’obiettivo di tra…
L’impatto del progetto sulla comunità è stato evidente. Molti cittadini hanno raccontato come le attività condivise abbiano cambiato il loro modo di percepire la migrazione, trasformando la diffidenza in curiosità e apertura. Le associazioni locali hanno trovato nel progetto un alleato prezioso, con il quale realizzare attività comuni che hanno arricchito la vita culturale e sociale di Avetrana.
Oggi il progetto SAI di Avetrana è riconosciuto come una risorsa per l’intero territorio. Non solo perché offre protezione a chi arriva, ma perché rigenera il tessuto comunitario, creando nuove forme di solidarietà e partecipazione. Guardando al futuro, l’obiettivo è quello di rafforzare le collaborazioni con le scuole, le associazioni e le istituzioni locali, così da consolidare ulteriormente i percorsi di inclusione e rendere l’accoglienza una pratica quotidiana e condivisa.
Il progetto SAI di Avetrana dimostra che la convivenza non è solo possibile, ma può diventare un motore di crescita collettiva. È la prova che l’accoglienza, se vissuta come un’occasione di incontro, arricchisce tutti: chi arriva, perché trova sicurezza e possibilità di rinascita, e chi accoglie, perché scopre nuove energie e nuove forme di comunità.