In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2025, il Progetto SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) del Comune di Lizzanello – gestito da Rinascita Società Cooperativa Sociale – ha promosso un’importante giornata di formazione e confronto, rivolta a tutti gli attori coinvolti nei percorsi di accoglienza e integrazione. L’incontro, realizzato con il patrocinio della Città di Lecce, ha rappresentato un prezioso momento di riflessione sulle sfide e sulle opportunità che il sistema SAI affronta ogni giorno, mettendo al centro il valore delle buone prassi.
All’evento hanno partecipato numerosi professionisti e operatori del territorio: dipendenti di enti locali, operatori socio-sanitari, docenti, assistenti sociali, mediatori culturali, oltre a referenti di progetti collaterali come NEET4WORK e volontarie della LILT – delegazione di Lizzanello, che hanno contribuito attivamente allo svolgimento della giornata.
Il valore delle buone prassi nell’accoglienza
Il tema scelto per l’appuntamento, “Accoglienza e buone prassi”, è stato il filo conduttore dell’intera giornata. Ma cosa intendiamo esattamente per buone prassi? In un contesto complesso e spesso frammentato come quello dell’accoglienza, si parla di buone prassi quando un determinato approccio, protocollo o intervento risulta efficace, replicabile e adattabile, al punto da poter essere proposto come modello per altri contesti simili.
Identificare e mettere in atto buone prassi non è però un percorso semplice. Richiede lavoro di rete, formazione continua, un approccio multidisciplinare e soprattutto la capacità di confrontarsi con normative complesse, spesso soggette a interpretazioni diverse. In questo scenario, le criticità non mancano: burocrazia, carenze di organico negli enti pubblici, scarsità di risorse, e insufficienti conoscenze tecniche, rappresentano ostacoli concreti per chi lavora ogni giorno sul campo.
Focus tematici: diritti, normativa e accesso ai servizi
Nel corso della giornata sono stati affrontati alcuni dei temi cruciali per chi opera nel sistema di accoglienza:
- Cos’è il SAI e qual è la sua missione nel sistema di protezione italiano;
- Presa in carico legale degli ospiti: procedure, adempimenti, diritto alla difesa;
- Diritti e doveri dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale o speciale;
- Normativa di riferimento e giurisprudenza aggiornata in materia di immigrazione;
- Accesso ai servizi sanitari e sociali per le persone migranti, con casi pratici e criticità ricorrenti.
A guidare gli interventi, due professioniste che collaborano attivamente con il Progetto SAI di Lizzanello: l’Avvocata Sara Anastasio, che ha illustrato le implicazioni legali dell’assistenza ai beneficiari, e Angela Rossetti, assistente sociale con pluriennale esperienza nei percorsi di inclusione.
Una rete che funziona fa la differenza
Uno degli obiettivi principali della giornata è stato quello di rafforzare la consapevolezza del ruolo attivo che ogni professionista può esercitare, all’interno del proprio ambito, per migliorare la qualità dell’accoglienza. Perché accogliere significa prima di tutto ascoltare, comprendere e accompagnare, ma anche costruire ponti tra istituzioni, operatori e comunità locali.
L’integrazione reale passa attraverso l’autodeterminazione delle persone accolte, che devono poter avere gli strumenti per costruire un nuovo progetto di vita. In questo percorso, ogni figura – dal funzionario comunale all’assistente sociale, dall’insegnante al mediatore culturale – può davvero contribuire a un cambiamento positivo.
Come sottolineato più volte nel corso dell’incontro, l’accoglienza non è solo un dovere istituzionale, ma può trasformarsi in una risorsa per la comunità: una risorsa fatta di umanità, competenze, energie nuove e opportunità di crescita reciproca.
Quella vissuta a Lizzanello non è stata soltanto una giornata di aggiornamento professionale, ma un’esperienza collettiva di scambio, ascolto e riflessione condivisa. Eventi come questo rappresentano un tassello importante nel percorso verso un modello di accoglienza sempre più equo, consapevole e inclusivo.
Un sentito ringraziamento va a tutti i partecipanti, alle istituzioni coinvolte, ai volontari e alle volontarie che ogni giorno si impegnano con passione sul territorio. E naturalmente alle relatrici che con competenza e disponibilità hanno arricchito questo momento formativo.